lunedì, gennaio 16, 2006

RITRATTO DEL CAPITANO DELPIERO....ALESSANDRO IL GRANDE

RITRATTO DEL CAPITANO........ALESSANDRO IL GRANDE
TRATTO DA WWW.BIANCONERIONLINE.COM
ALESSANDRO DEL PIERO, IL PIÙ GRANDE
di Marco Gregis
Il 10 gennaio 2006 resterà per sempre nella memoria di tutti i tifosi bianconeri, e sarà ricordato come il giorno del sorpasso. Alessandro Del Piero, con una fantastica tripletta rifilata alla Fiorentina in Coppa Italia, supera Giampiero Boniperti e diventa il miglior goleador della Juventus di tutti i tempi. Il record dell’uomo di Barengo, di colui che più di ogni altro ha saputo incarnare la juventinità nella storia, reggeva dal lontano 1961, quando Boniperti decise di appendere le scarpe al chiodo. 182 gol realizzati, questo il bottino che appariva inarrivabile, tanto era grande il divario con i campioni del passato bianconero, come “Farfallino” Borel, fermo a quota 153.
Da allora, tanti altri magnifici campioni hanno cercato di battere quel record: il primo in ordine di tempo fu Omar Sivori, per anni compagno di squadra di Boniperti, che arrivò fino a 165 reti. Anni dopo fu il turno di Pietro Anastasi, che si fermò a 130 gol. Colui che più si avvicinò al traguardo fu Roberto Bettega, che con i suoi 178 gol si inserì nella speciale classica dei bomber di tutti i tempi al posto d’onore, a sole 4 lunghezze da Boniperti.
Sembrava che nessuno ce l’avrebbe mai fatta, che il record fosse destinato a resistere a tutto e a tutti. Ma fu lo stesso Boniperti, nella primavera del 1993, a gettare le basi perché quello che pareva impossibile, accadesse. Fu, infatti, il Presidentissimo a portare a Torino un ragazzino di 18 anni, che all’epoca muoveva i primi passi nel Padova. Quel ragazzino era Alessandro Del Piero.
GLI INIZI E LA CHIAMATA DEL PRESIDENTISSIMO
Alessandro Del Piero nasce a Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, il 9 novembre 1974. Fin dalla tenera età sente il richiamo di quelle maglie e di quei colori ai cui successi poi contribuirà in maniera pesante. In fondo si sa, juventini si nasce, non si diventa. All’età di diciassette anni, esordisce in serie B con il Padova, nella stagione 1991/1992. Nel successivo campionato, colleziona 10 presenze e la sua prima rete in serie B con la maglia biancorossa dei veneti.
Boniperti, allora presidente della Juventus, lo nota, e inizia a seguirlo con particolare interesse. Così ne parla, nel suo libro “Una vita a testa alta”:

Nella primavera-estate del ’93 il Padova aveva un gioiellino che mi piaceva molto, ma che intrigava tanto anche il Milan. Giocavamo più o meno alla pari perché il direttore sportivo della società veneta era Piero Aggradi, mio compagno alla Juve nei secondi anni cinquanta e tifoso bianconero, mentre il presidente era Marino Puggina, dalla manifesta passione rossonera. Del Piero l’avevo fatto seguire da un osservatore, poi l’aveva tenuto d’occhio Causio, ma ero addirittura andato io a vedere qualche partita del Padova perché mi interessava anche l’ala destra, che poi ho preso. Di Livio. Alessandro l’ho acquistato in 24 ore, velocità obbligata altrimenti l’avrei perso. Puggina spingeva per darlo al Milan, il Milan tentennava perché gli pareva elevata la cifra, ma aveva già fissato l’incontro per il giorno dopo. Io non avevo margine per troppe riflessioni. In una calda serata a Forte dei Marmi ho chiamato Aggradi e chiuso l’accordo. Appena in tempo. Ho brindato con Giuliano Cardoni e Beppe Cernusco, amici e tifosi appassionati. Sono stati primi a saperlo. Poi ho incontrato il ragazzo e Gastone Rizzato, il suo procuratore, per firmare il contratto. A Torino, nel mio ufficio in piazza Crimea. Parecchio tempo dopo Del Piero mi ha raccontato che quel primo incontro con me era stato preceduto da una settimana di passione con Rizzato in cui, insieme, avevano studiato ogni ipotesi: se Boniperti propone questo noi ribattiamo quest’altro, se invece ci offre quest’altro, noi chiediamo anche…insomma per ogni mossa avevano preparato una contromossa. Ma le cose andarono diversamente. Quando sono entrato in ufficio, dove c’era anche Enrico Bendoni, ho salutato Del Piero, ma mi sono messo a parlare soprattutto con Rizzato. Intanto perché lo conoscevo già, Gastone era stato giocatore del Vicenza, e poi perché Alessandro era un ragazzino, uno sbarbato di diciotto anni che poteva essere soltanto strafelice di venir chiamato in bianconero. L’ho portato subito a guardare le coppe: “Hai visto quanto ne abbiamo vinte? Spero che tu possa contribuire a fare ancora più grande la Juventus. E per il contratto non preoccuparti, la cifra la scriviamo noi. Sarai contento. Metti la firma lì, è gia tutto compilato. E’ tutto a posto, fidati”. Del Piero ha firmato. Una stretta di mano e sono andati via. Alessandro mi ha rivelato che, appena usciti dal mio ufficio, lui e Rizzato si sono appoggiati a un muretto. Desolati. “E’ una settimana che parliamo di contratto e in cinque minuti Boniperti ci ha liquidato”. Del Piero arriva così alla Juventus, allora allenata da Giovanni Trapattoni, nella stagione 1993/1994, a poco più di diciotto anni, acquistato insieme al compagno di squadra Angelo Di Livio. Che oltre a giocare con lui, era anche un suo carissimo amico, amicizia che è poi proseguita negli anni. Di Livio ricorda così quel trasferimento, nel libro di Franco Costa “Juve ti amo”:

Eravamo tanto amici nel Padova, abbiamo avuto la fortuna di arrivare insieme nella Juventus, di vincere tanto con la Juventus, siamo insieme anche in Nazionale. Che cosa si può chiedere di più dalla vita? Per me Alessandro è come un fratello”. E ancora: La vera amicizia è una gran cosa soprattutto nel calcio, perché ti aiuta a crescere, a non drammatizzare, a sorridere. Noi siamo uomini fortunati e alla fortuna bisogna sempre sorridere, se no si offende. Non è un diritto averla, bisogna meritarla.” Nello stesso libro, si possono trovare le parole dette da Del Piero a proposito della sua amicizia con Di Livio: Nei momenti difficili è stato lui a tirarmi su il morale. In campo se me lo sono portato spesso sulle spalle è un buon segno, vuol dire che ho segnato molti gol. Quella corsa a Tokyo dopo il mio gol era di felicità, ma ho attraversato quasi tutto il campo come un velocista perché mancavano 6 minuti alla fine e se Angelo mi fosse saltato sulle spalle sarei crollato a terra. Ero stremato”.
In attacco in quella Juventus c’erano Vialli, Ravanelli, Moeller e R. Baggio a contendersi i posti da titolare. Lo spazio quindi era pochissimo, ma Trapattoni e Boniperti sentivano che quel ragazzino dai capelli ricci avrebbe fatto strada, e gli diedero l’opportunità di mettersi in mostra in prima squadra. L’esordio avvenne alla quarta giornata, a Foggia, dove Del Piero giocò uno scampolo di quella gara conclusasi 1-1. Era il 12 settembre 1993. Si dice spesso che i grandi campioni, i grandi attaccanti, hanno qualcosa di speciale, che li porta ad essere protagonisti non appena gliene viene concessa l’occasione. Del Piero dimostrò subito a tutti di essere un potenziale grande campione, andando a realizzare la sua prima rete in serie A solo una settimana più tardi, contro la Reggiana. Era il 19 settembre 1993, e Alex mise la palla in fondo al sacco un minuto dopo il suo ingresso in campo, fissando così il punteggio finale di 4-0 per la Juventus. Era nata una stella.
In quel suo primo campionato con la maglia bianconera, Del Piero collezionò 11 presenze e ben 5 reti. A quella contro la Reggiana, infatti, fecero seguito il gol del pareggio nella trasferta contro il Genoa del 13 marzo 1994 (conclusasi 1-1) e addirittura una tripletta, realizzata in casa contro il Parma il 20 marzo 1994 (gara conclusasi col punteggio di 4-0). Inoltre, Alex contribuisce in maniera determinante alle vittorie della nostra formazione Primavera, che nel 1994 conquista Scudetto e Torneo di Viareggio, prestigiosa competizione internazionale per squadre giovanili. Suo è, infatti, il gol con il quale la Juventus batte la Fiorentina in finale. Questi traguardi sono tanto più importanti, se si considera che una nostra formazione Primavera non vinceva il campionato da oltre vent’anni, e non si aggiudicava l’ambito Torneo di Viareggio addirittura da oltre trent’anni.
L’ARRIVO DI LIPPI E L’ESPLOSIONE – QUEL GOL AI VIOLA
L’estate del 1994 è quella dei grandi cambiamenti in casa Juventus. In aprile Giampiero Boniperti aveva dato le dimissioni dalla carica di presidente, e la squadra passava ora nelle mani di Antonio Giraudo, Luciano Moggi e Roberto Bottega. In panchina, Giovanni Trapattoni veniva sostituito dal promettente tecnico viareggino Marcello Lippi. Il tutto sotto l’occhio attento del Dottor Umberto Agnelli, deciso a riportare la Juventus ai fasti degli anni ’80. Il parco attaccanti aveva perso Moeller, ma stava per riscoprire un grande Gianluca Vialli, che fino a quel momento non aveva dato alla squadra quella marcia in più che un condottiero come lui era solito dare. Alessandro Del Piero, non ancora ventenne, era la riserva di Roberto Baggio, ed era atteso al varco da tutti coloro che ne avevano apprezzato le qualità nelle precedenti apparizioni.
Ecco come parla di lui Giampiero Mughini nel suo libro “Un sogno chiamato Juventus”, ricordando uno degli episodi più importanti della carriera di Alex, il suo gol alla Fiorentina del 4 dicembre 1994:

Nel suo ruolo, a metà strada tra il centrocampo e le punte, quel ruolo fatale di chi porta sulle spalle il numero 10, il seppure inaudito ventenne sembrerebbe ostruito da un Roby Baggio che un paio d’anni prima aveva fatto vincere alla Juve una Coppa Uefa quasi da solo. Ma all’11° giornata Baggio si infortuna seriamente (durante un Padova-Juventus, ironia della sorte, N.d.R.), tanto da dover restare fuori squadra per la buona parte del campionato, e sarà l’ultimo da lui giocato con la maglia bianconera. Alla dodicesima giornata il numero 10 passa sulle spalle di Alex, ed è la giornata in cui Del Piero segna un gol spettacoloso, quello che dà il 3-2 a una Juve cha a 17 minuti dalla fine stava perdendo in casa con la Fiorentina per 0-2. Il primo gol juventino lo ha segnato al 73° Vialli. Il maestro non ne vuole sapere di essere abbracciato dai compagni, vuole subito riportare la palla al centro del campo e tentare il tutto per tutto nei pochi minuti che mancano. Ne passano tre e lui la mette dentro una seconda volta. 2-2. Ne passano dieci e a un Del Piero proiettato sulla sinistra dell’area fiorentina arriva una palla lunga che lui aggancia con la punta del piede destro, in modo da creare una parabola che sormonta un portiere fiorentino che pure aveva nome Toldo. E’ il primo dei gol che creeranno la leggenda Del Piero.
E saranno tanti, tantissimi gol, anche se nessuno riesce ancora ad immaginare quanti. Nella stagione 1994/95 Del Piero colleziona 29 presenze e 8 gol in campionato. Si comincia con una bellissima rete al Napoli, per poi proseguire con i gol a Reggiana, Fiorentina, Lazio (la sua prima doppietta in maglia bianconera), Brescia (prima realizzazione in maglia bianconera su calcio di punizione), Bari (il suo primo gol su calcio di rigore) e Cagliari. Inoltre, nella stessa stagione Del Piero può vantare anche 10 presenze e un gol (al Chievo) in Coppa Italia e 11 presenza con una rete (all’Eintracht Francoforte, sua prima realizzazione in campo europeo) in Coppa Uefa.
Tutte queste reti contribuiscono in maniera determinante alla conquista dello scudetto e della coppa Italia, oltre che al raggiungimento della finale di Coppa Uefa.
LA CONSACRAZIONE A LIVELLO EUROPEO E MONDIALE
La stagione 1995/96 è quella del ritorno della Juventus nella massima competizione europea, la Champions League. Ceduto Roberto Baggio al Milan, la maglia numero 10 è ora saldamente sulle spalle di Alessandro Del Piero, che guiderà la squadra insieme ad altri grandi campioni e trascinatori ai vertici del calcio europeo.
Le presenze in campionato per Alex sono 29, con 6 reti, realizzate contro Milan, Padova (tre i gol realizzati tra andata e ritorno contro la sua ex squadra), Fiorentina e Cagliari (due delle sue “vittime” preferite). La Juventus si piazza al secondo posto, dietro al Milan. Inoltre, per lui ci sono 2 presenze con una rete (all’Avellino) in Coppa Italia. Ma è in Europa che Del Piero dà il meglio di sé, realizzando gol fantastici che prendono presto il nome di “gol alla Del Piero”. La sua specialità si rileva, infatti, quella di farsi spazio in dribbling al limite dell’area di rigore, all’altezza del vertice, e di trovare l’incrocio dei pali opposto rispetto al punto di partenza del tiro: conclusioni a giro praticamente imparabili, che lasciano gli avversari e i tifosi a bocca aperta. Alex delizia la platea per tre gare consecutive, facendo gol in questa maniera al Borussia Dortmund, alla Steaua Bucarest e ai Rangers Glasgow (stavolta su punizione). La sua stella continuerà a brillare per tutta quell’edizione della Champions League, che si concluderà con il trionfo della Juventus sull’Ajax nella magica notte di Roma. Oltre ai gol di cui sopra, Del Piero segnerà anche contro i Rangers in Scozia e contro il Borussia in casa, oltre che il fondamentale gol del vantaggio nella gara di ritorno dei quarti di finale contro il Real Madrid, disputata a Torino il marzo 1996. In totale, 11 presenze e 6 reti in Europa per Alex. Dopo il trono d’Europa, la Juventus andò a conquistare anche il tetto del Mondo, battendo il River Plate a Tokyo il 26 novembre 1996, proprio grazie ad un bellissimo gol di Alessandro Del Piero a 6 minuti dalla fine dell’incontro. A soli 22 anni, Del Piero era già un campione assoluto, e aveva già dimostrato ampiamente di essere un vincente. La stagione 1996/97 portò alla Juventus anche un altro scudetto, al quale Del Piero contribuì con 22 presenze e 8 reti, realizzate contro Perugia (tre gol tra andata e ritorno), Udinese (doppietta), Verona (altra doppietta, con vittoria in rimonta dopo lo 0-2 iniziale) e Fiorentina, cui Del Piero ha sempre riservato un “trattamento speciale” (motivo in più per noi tifosi bianconeri per amarlo alla follia). Inoltre, ci furono 4 presenze in Coppa Italia, 2 presenze e 2 gol nella doppia sfida di Supercoppa Europea stravinta contro i francesi del Paris Saint Germain, 6 presenze e 4 gol in Champions League. La Juventus, detentrice del trofeo, arrivò ancora una volta in finale, dove però fu sconfitta dal Borussia Dortmund nonostante uno straordinario gol di tacco di Alex. Oltre al gol ai tedeschi, Del Piero andò in rete anche contro il Manchester United (e fu vittoria all’Old Trafford) e contro il Rapid Vienna (doppietta).
La stagione 1997/98 è quella del terzo scudetto per Alex, secondo consecutivo per la Juventus. Le presenze in campionato sono 32, impreziosite dalla bellezza di 21 gol, miglior risultato di sempre per Del Piero. “Vittime” dei colpi di classe di Del Piero sono Brescia, Fiorentina, Bari, Udinese (due gol tra andata e ritorno), Parma, Lazio (doppietta), Empoli (tripletta), Vicenza, Bologna, Lecce, Roma, Sampdoria, Napoli, Milan (doppietta in un fantastico 4-1), Piacenza e Inter. In pratica, in quella stagione Alex fece gol a tutte le squadre che partecipavano al campionato, eccezion fatta per l’Atalanta. Un risultato eccezionale, da bomber di razza.
In Champions League, la storia si ripete, e la Juventus raggiunge la finale di Amsterdam dove viene sconfitta dal Real Madrid. Del Piero in quell’edizione colleziona 10 presenze mettendo a segno 10 reti, con una media stupefacente di un gol a partita. Le reti vengono realizzate contro Feyenoord (doppietta), Manchester United, Kosice (due gol tra andata e ritorno), Dinamo Kiev e Monaco (addirittura 4 reti tra andata e ritorno).
A completare la stagione, 4 presenze ed una rete (al Lecce) in Coppa Italia.
L’INFORTUNIO E IL GRADUALE RECUPERO
La stagione 1998/99 è la più brutta per la carriera di Alessandro Del Piero, quella del grave infortunio patito contro l’Udinese all’ottava giornata di campionato. E’ l’8 novembre 1998, e la Juventus conduce 2-0 sul campo dell’Udinese. L’inizio di stagione è stato ancora una volta buono, e Alex è già andato a segno contro l’Inter e contro il Vicenza, oltre che contro la Lazio in Supercoppa Italiana. In uno scontro di gioco con Zanchi, Del Piero si infortuna gravemente al ginocchio, e per lui la stagione è finita. Inizia così il suo lungo calvario, durato molti mesi, fatti di sofferenza e sacrificio per tornare ad essere in campo con la maglia della sua Juventus, quella maglia che lui tanto ama e alla quale ha regalato tante vittorie e tanti trofei. La Juventus, senza il suo faro, si perde, e nel febbraio 1999, con l’addio di Lippi e l’arrivo di Ancelotti in panchina, da definitivamente l’addio ad ogni speranza di collezionare qualche altra vittoria in quella stagione disgraziata. A maggio, infatti, i bianconeri non riusciranno nemmeno a centrare la qualificazione per la Coppa Uefa, perdendo lo spareggio contro l’Udinese, e dovendo così partecipare alla Coppa Intertoto. In Champions League, la Juventus arriverà fino alla semifinale, dove verrà sconfitta per 3-2 ed eliminata dal Manchester United in una serata da incubo al Delle Alpi, dopo aver pareggiato per 1-1 all’Old Trafford. Alex Del Piero torna al gol il 4 agosto 1999, nella gara di Coppa Intertoto giocata a Cesena contro i russi del Rostov. E’ una liberazione per lui, che aveva realizzato la sua ultima rete pochi giorni prima dell’infortunio, il 25 ottobre 1998 contro l’Inter. Nella stagione 1999/2000 colleziona 34 presenze e 9 reti in campionato, quasi tutte su rigore, realizzate contro Udinese, Venezia, Bari, Piacenza, Torino, Fiorentina, Perugia e Parma (due gol tra andata e ritorno, tra cui l’unico su azione). Inoltre, completano il tabellino di quell’anno 5 presenze e 1 gol (all’Omonia Nicosia) in Coppa Uefa, e 2 presenze e 1 gol (alla Lazio) in Coppa Italia.
La Juventus conquista in quella stagione il solo trofeo Intertoto, arrivando seconda dietro al Lazio in campionato e venendo estromessa dalla Coppa Uefa ad opera del Celta Vigo. La stagione 2000/2001 vede ancora la Juventus a secco di vittorie, con un altro secondo posto in campionato dietro la Roma di Capello. Del Piero in campionato colleziona 25 presenze e 9 reti, realizzate contro Napoli (due gol tra andata e ritorno), Udinese, Bari, Lazio, Verona, Inter, Roma e Vicenza. Particolarmente importante per Alex è il gol realizzato contro il Bari, e dedicato alla memoria del padre, scomparso da poche ore. Un grande dolore, che unito ad un altro infortunio renderanno la stagione di Del Piero abbastanza grigia. In Champions League la Juventus viene presto eliminata, e Alex colleziona 6 presenze senza segnare gol. In Coppa Italia stesso discorso, solo 2 presenze e nessuna rete. La storia della Juventus e quella personale di Del Piero sono quanto mai intrecciate: i successi dell’uomo vanno di pari passo con quelli della squadra, così come le delusioni e le sconfitte.
IL RITORNO DI LIPPI E .. DI DEL PIERO
Nell’estate del 2001 Marcello Lippi torna a sedersi sulla panchina della Juventus, sostituendo Ancelotti. Come per magia, il ritorno del suo antico condottiero riporta la squadra bianconera alla vittoria, con la conquista del 26° scudetto. Alessandro Del Piero ritorna a recitare un ruolo da protagonista, collezionando 32 presenze in campionato (segno di una ritrovata integrità fisica) e segnando 16 reti, secondo miglior risultato della sua carriera. Stavolta i suoi gol sono realizzati contro Venezia (doppietta, che gli permette di festeggiare il suo 100° gol in maglia bianconera), Atalanta, Torino (doppietta), Parma, Milan, Brescia (tre gol tra andata e ritorno), Chievo, Lecce, Perugia (doppietta), Fiorentina e Udinese, proprio in quel 5 maggio 2002 che ci ha regalato uno scudetto e una grandissima soddisfazione. Il resto della stagione 2001/2002 parla di 3 presenze e una rete (al Milan) in Coppa Italia (persa in finale contro il Parma) e 10 presenze con 4 reti (realizzate contro Rosenborg, Porto, Celtic Glasgow e Bayer Leverkusen) in Champions League. La stagione 2002/2003 è quella della grande soddisfazione (il 27° tricolore) e della grande delusione (la finale di Champions League persa contro il Milan). Del Piero si conferma ad ottimi livelli, con 24 presenze e 16 reti in campionato. Purtroppo per lui, gli infortuni lo tormentano, come dimostra il basso numero di presenze, e gli impediscono di giocare con continuità, ma non di essere decisivo e di segnare molti reti importanti. L’annata si apre con la conquista della Supercoppa Italiana contro il Parma: nella gara giocata a Tripoli, Del Piero realizza entrambi i gol della vittoria per 2-1 della Juventus. In campionato, Alex trafigge in sequenza Atalanta (doppietta), Empoli (doppietta) e Parma, mentre in Champions League realizza un gol alla Dinamo Kiev e una doppietta al Newcastle, raggiungendo così Anastasi a quota 130 gol in maglia bianconera.
Altre sue “vittime” in campionato saranno Inter, Modena, Torino (con una splendido gol di tacco), Roma (tre gol tra andata e ritorno), Reggina, Chievo, Piacenza e Brescia (doppietta). Il gol contro il Piacenza riveste un significato particolare, perché Alex lo dedica all’Avvocato Agnelli scomparso due giorni prima. In Champions League invece Alex realizzerà altri due gol, contro il Basilea ma soprattutto contro il Real Madrid la sera del 14 maggio 2003, in quella vittoria per 3-1 che resterà per sempre una delle migliori partire giocate dalla Juventus nelle coppe europee. Nessuna presenza per lui in quell’edizione della Coppa Italia. La stagione 2003/2004 sarà ancora una volta travagliata per Alessandro Del Piero, che colleziona solo 22 presenze e 8 reti in campionato, contro Empoli (doppietta), Parma, Siena (tripletta), Ancona e Lecce. La Juventus, come da tradizione, quando perde il suo campione non convince, ed, infatti, conduce un campionato anonimo. In Champions League, Alex realizza una doppietta contro il Galatasaray e un gol contro l’Olympiakos, in un clamoroso 7-0 rifilato ai greci al Delle Alpi.
Il traguardo dei 150 gol viene tagliato in Coppa Italia, al Delle Alpi contro il Siena. E sempre in Coppa Italia (competizione nella quale la Juventus raggiungerà la finale, poi persa contro la Lazio) Del Piero realizza altri due gol, contro Inter e Lazio.
CAPELLO, I NUOVI TRIONFI E UN DEL PIERO ANCORA DECISIVO
Nell’estate 2004 arriva a Torino Fabio Capello, allenatore di indubbio talento ma di altrettanto indubbio carattere arcigno. La Juventus si rafforza con l’arrivo da campioni come Cannavaro, Emerson e Ibrahimovic, e punta a ritornare subito in vetta. E così è: dalla prima gara disputata con Capello in panchina, la Juventus non ha più mollato la prima posizione in classifica, vincendo il tricolore dopo un’epica lotta testa a testa con il Milan, sconfitto sul proprio campo per 1-0 nello scontro diretto decisivo. Protagonista di quella come di altre partite è Alessandro Del Piero, che sull’erba di San Siro sfodera tutta la sua classe fornendo a Trezeguet un magnifico assist in rovesciata, che il francese trasforma nel gol-partita. I rapporti tra Capello e Del Piero non sono dei migliori, e spesso Alex è costretto a guardare le partite dalla panchina, o ad essere sostituito nel corso della gara. L’allenatore vuole cambiare la gerarchia delle punte bianconere, a favore del suo pupillo Ibrahimovic, e la logica del turnover va quasi sempre a discapito di Del Piero. In ogni caso, l’apporto di Alex risulta fondamentale per la conquista del titolo, con 30 presenze e 14 reti in campionato. I portieri che devono raccogliere in fondo al sacco palloni calciati da Del Piero sono quelli di Sampdoria, Siena (doppietta sia all’andata che al ritorno), Roma, Lecce, Livorno, Atalanta, Roma, Reggina, Fiorentina (contro la quale va a segno con una regolarità impressionante), Parma e Cagliari, nel giorno del 28° scudetto. Non c’è trionfo della Vecchia Signora che non porti la firma in calce di Alessandro Del Piero In Champions League la Juventus parte dai preliminari, e Del Piero è subito decisivo con un gol al Djurgaardens. Nel prosieguo del torneo, realizzerà altri gol contro Bayern Monaco e Maccabi Tel Aviv (165° gol, eguagliato Omar Sivori). Nessuna presenza in Coppa Italia. La stagione 2005/2006 è quella in corso, ed è quella del record. Dopo tredici anni in maglia bianconera, Alessandro Del Piero corona il suo inseguimento al mito di Giampiero Boniperti, superandolo nella classifica dei bomber bianconeri di tutti i tempi. Lo stesso Presidentissimo aveva detto che solo se fosse stato Del Piero a battere il suo record, sarebbe stato felice. E lo testimoniano le continue telefonate tra i due, intercorse soprattutto tra dicembre 2005 e gennaio 2006, periodo in cui Alex ha dapprima raggiunto e poi definitivamente scavalcato Boniperti, entrando nella leggenda.
Finora sono 5 le sue reti in campionato, realizzate in 14 presenze complessive a tutto il 10 gennaio 2006. Alex le ha segnate contro Ascoli (doppietta), Messina, Livorno e Treviso. Il gol contro il Livorno in particolare ha una grande importanza statistica, perché è il numero 178: con esso Del Piero raggiunge Roberto Bettega. A queste reti bisogna aggiungere i gol realizzati in Champions League: uno al Bruges, e soprattutto una doppietta al Rapid Vienna il 7 dicembre 2005, che ha portato Del Piero a quota 182, alla pari con Boniperti. Il resto è storia di ieri, 10 gennaio 2006, la tripletta alla Fiorentina in Coppa Italia e il sogno che si avvera: Alessandro Del Piero è il più grande bomber della Juventus di tutti i tempi. E non è ancora finita, perché Alex, a 31 anni e pochi mesi, ha ancora molto da dire e da far vedere agli appassionati di calcio di tutto il mondo, e soprattutto ha ancora tante soddisfazioni da regalare ai tifosi bianconeri, che lo amano e lo ameranno sempre. Grazie, Alex.

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