sabato, luglio 01, 2006

Giraudo: dagli arbitri nessun aiuto

Giraudo: dagli arbitri nessun aiuto Ha già sbaragliato la concorrenza. Con le sue 609 pagine di allegati difensivi, Antonio Gi­raudo non ha solo firmato il record della memo­ria più cospicua, ma ha fatto soprattutto capire quanto precisa e quanto puntuale dovrà essere la sua strategia processuale. L’avvocato Luigi Chiappero ha lavorato in stretto contatto con il suo assistito. Ma anche lui, che da anni segue da vicino il calcio tanto da essere un ex consigliere di amministrazione della Juventus, ha trattato vicende e questioni che conosce benissimo. E non solo per dovere professionale. Ecco, in un proces­so pieno di legali che per la prima volta si avvi­cinano al mondo del calcio, l’avvocato Chiappero ha senz’altro l’atout di essere da sempre, o qua­si, in questo mondo.Ma veniamo alle 609 pagine, suddivisibili in sei allegati distinti. La prima parte, circa 250 fo­gli, è la relazione della Commissione Arbitri Na­zionali per la stagione sportiva 2004-2005. Una fotografia precisa e dettagliatissima su tutto quello che è successo in quel periodo temporale, redatta al termine della stagione proprio dal­l’Aia. Quindi da un organismo che, si presume fi­no a prova contraria, essere al di sopra delle par­ti. Si parla di campionati e di arbitri, di raduni e di incontri, analizzati sotto tutte le angolazioni. Ci sono i promossi e i bocciati, le percentuali di ciascun fischietto, la situazione fisica e anche le prestazioni all’estero.La seconda parte, anche questa piuttosto cor­posa, riguarda tutte le relazioni dell’osservatore arbitrale designato per le gare di campionato del­la Juventus nell’annata in questione, ovvero quella 2004-2005. E all’interno ci sono delle si­tuazioni per lo meno singolari, almeno andando a spulciare tra le partite che sono in cima alle ac­cuse che riguardano la Juventus. Lecce-Juventus del 14 novembre, ad esempio, vede come osser­vatore arbitrale Pasquale D’Addato, proprio il dirgente pugliese per il quale Meani e Galliani (la famosa frase «spinga spinga» è rivolta a lui) si attivano al fine di sponsorizzarlo per un ruolo più prestigioso nell’Aia regionale. D’Addato, che ha dunque il Milan come sponsor, promuove a pieni voti la direzione di De Santis assegnan­dogli il massimo nella valutazione comporta­mentale e nella applicazione delle regole, oltre a un voto elevatissimo nella preparazione fisica. Se tentativo di illecito c’è stato per quel match, almeno a leggere la valutazione dell’osservatore, è certo che De Santis non ha dato alcun segnale di favorire la Juventus. Certo, perché ci sia illle­cito basta il tentativo, ma l’obiettivo è dimostra­re che non c’era un favore diffuso arbitrale nei confronti della Juventus. Stesse valutazioni che un mese dopo Trentalange darà a Dondarini in Juventus-Lazio, altra gara per la quale la so­cietà biancoenra è stata deferita per illecito.Dopo queste altre 250 pagine dedicate alle re­lazioni arbitrale, il terzo documento allegato ri­guarda il verbale d’estrazione avanti il notaio Antonio Ioli relativa al sorteggio degli arbitri per la direzione delle gare del campionato di calcio di serie A e B, sorteggio effettuato dal giornalista Gianni Bondini il 3 dicembre 2004. E’ il sorteg­gio che porta alla designazione di Dondarini. C’è poi la statistica delle sanzioni comminate a gio­catori delle avversarie della Juventus nella set­timana precedente l’incontro con la Juventus stessa, una statistica che in aula sarà accompa­gnata dai filmati di ogni singola ammonizione, e alla quale va subito congiunto il documento suc­cessivo, quello che riguarda un analogo studio relativo al Milan e alla Juventus. Infine, l’ultima parte riguarda le pagelle dei principali quotidia­ni (Tuttosport, Gazzetta dello Sport, La Stampa) relativamente al comportamento degli arbitri nelle partite disputate dalla Juventus nel cam­pionato 2004 -2005. Antonio Giraudo vuole espressamente essere ascoltato dalla Commissione d’Appello Fe­derale.

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