giovedì, luglio 27, 2006

VELTRONI? .....CIALTRONE!!! ......CI SENTI?

VELTRONI? .....CIALTRONE!!! ......CI SENTI?

Voglio fare una premessa, a chiarimento di quanto sto per scrivere. Fin da ragazzo ho avuto idee e valori politicamente di sinistra, ho girovagato quasi da esule in diverse formazioni della sinistra un tempo detta parlamentare, e anche extraparlamentare, ricevendone spesso delusioni e disillusioni, ma mai modificando quegli ideali a cui credevo e credo. La cosa ritengo che non mi abbia mai condizionato nei rapporti sociali (la mia nemesi sta nel fatto che i miei più cari amici sono di destra e ... interisti!), nelle passioni sportive (Juventus, squadra espressione della più importante famiglia industriale d’Italia, ma anche squadra di richiamo per tutti i colori politici) e soprattutto nella convinzione che lo sport, il calcio, il tifo debbano essere totalmente distanti ed autonomi dalla politica. Anche perchè quando la politica sbarca nello sport, ci sbarca con le regole proprie, ma non quelle migliori, bensì quelle peggiori, dell’intrallazzo e dei maneggi da corridoio, e ci sbarca solo per avere un ritorno a fini elettorali, togliendoci di fatto il piacere di poter tifare per una squadra senza guardare ai nostri ideali politici, e dunque di poterci abbracciare, ed esultare, dimenticando il nostro quotidiano essere di destra, di centro o di sinistra. Nel passato tuttavia la politica interferiva poco con il calcio, semmai accadeva che personaggi provenienti dal mondo del calcio, utilizzavano la loro popolarità a fini elettorali: fu questo il caso dell’arbitro Concetto Lo Bello (il primo arbitro "personaggio" in Italia), eletto deputato DC nel 1972, poi di Gianni Rivera, eletto deputato DC nel 1976, e di Dino Viola,presidente della Roma, eletto senatore, sempre per la DC, nel 1983, guarda caso l’anno del secondo scudetto giallorosso. Ma erano situazioni marginali. Il salto di qualità si ebbe con l’arrivo di Berlusconi, perchè se prima vi erano sportivi che usavano lo sport per fini elettorali, con Berlusconi avvenne che lo sport divenne mezzo fondamentale di organizzazione del consenso elettorale non più per singoli, bensì per partiti ed aree politiche. Non a caso venne scelto come nome di partito, il motto "Forza Italia", e gli iscritti al partito vennero denominati "Azzurri", di fatto impedendo a molti tifosi della Nazionale di usare quella terminologia, ove non richiamantisi a quella parte politica. Ma non è che dall’altra parte non si sia capita a meraviglia la lezione, anzi è stata per certi aspetti "perfezionata". Intanto con la trasformazione delle società di calcio in SpA a fini di lucro, primo tentativo, fallito peraltro, di riequilibrare il divario tra le grandi squadre del nord e le romane, più a cuore del potere politico centrale; poi con la legge che aboliva la vendita collettiva dei diritti televisivi, approvata contestualmente all’altra operazione di cui si parla pochissimo, ma che era ugualmente correlata, ossia la privatizzazione di Telecom Italia, nella quale, guardacaso, all’epoca era personaggio di spicco proprio quel Guidi Rossi oggi commissario FIGC. Per chi non lo ricordasse, l’operazione di privatizzazione di Telecom, a favore del gruppo guidato da Roberto Colaninno (operazione definita dal Financial Times una autentica rapina con destrezza), coincise con la nascita del secondo polo satellitare, Stream, e la contestuale creazione di una società per la vendita dei diritti televisivi (SDS) di squadre di calcio, composta da Roma, Lazio, Fiorentina, Parma (insomma la banda dei quattro bancarottieri di Geronzi), e presieduta da Sensi. Stream acquistò dalla SDS i diritti per le quattro squadre, a prezzi iperbolici, creando nel suo bilancio un buco tale che non potè essere ripianato, tanto che qualche anno dopo Telecom fu costretta a cedere Stream a Sky: ricordiamo penso tutti e bene, il biennio "giubilare" dovuto proprio alla strenna di Stream alle romane. Adesso,dopo anni nei quali il centrodestra non è che si sia distinto per trasparenza e correttezza verso il mondo del calcio (per tutte la "spalmadebiti" o il salvataggio per ragioni di ordine pubblico, delle Romane e del Napoli, nella vicenda fideiussioni false), è ritornato in auge nuovamente il centrosinistra, che stavolta è partito a spron battuto per mettere le mani sul calcio, al fine di favorire gruppi economici e tifoserie ritenute più "amiche" di altre, ed applicando in ciò quei metodi da bassa spartizione clientelare, al cui cospetto il "manuale Cencelli" diventa libercolo per bambini. Vedete, una delle regole del famoso manuale "Cencelli", che era utilizzato per la lottizzazione degli incarichi di governo e sottogoverno all’interno della DC, e poi ampliato anche agli altri partiti di governo, era quella del maggior peso politico, che tuttavia veniva riequilibrata dalle equivalenze nell’ordine di assegnazione delle "poltrone": in altri termini, la corrente più forte aveva diritto all’incarico più alto, quindi la seconda corrente al secondo incarico più alto, la terza al terzo incarico e così via; però completato il primo giro, nel secondo giro, l’assegnazione veniva invertita, e dunque l’ultima corrente aveva diritto di prima scelta, la penultima la seconda scelta, e così fino a completare gli organigrammi. Guardate un pò: 1 - Commissario FIGC: ROSSI Guido (Inter) 2 - Vice commissario FIGC: ALBERTINI Demetrio (Milan) 3 - Direttore Generale FIGC: FILIPPI Virginia (Roma) 4 - Commissario Arbitri Nazionali: AGNOLIN Luigi (Roma) 5 - C.T. Nazionale Maggiore: DONADONI Roberto (Milan) 6 - C.T. Nazionale Under 21: BERGOMI Giuseppe (Inter) Visto come sono stati bravi nella lottizzazione? Della serie: a noi Cencelli ci fa un baffo! Questo organigramma spiega molto di cosa sarà il calcio in avvenire, e spiega anche perchè, per almeno tre anni, la Juventus DEVE stare fuori dalle "balls", dato che questo giro lottizzatorio deve comprendere anche il campionato, le esclusive calcistiche sui diritti televisivi, che torneranno ad essere collettive, tenuto conto di bacino ma soprattutto di classifica conseguita nell’anno precedente. Tenete presente che, secondo il progetto di Melandra, il nuovo sistema dovrebbe entrare in vigore nel 2007 e dunque la Lega Calcio dovrà adeguarsi al nuovo sistema, il che significa che parecchi dei contratti a più lunga durata dovranno essere rinegoziati: per comprenderci, il contratto tra Juventus e Mediaset, poi rilevato, per la quota satellitare, da Sky, valido per quest’anno, potrebbe essere superato dalla nuova normativa, e dunque quelle cifre che si prevedevano in entrata fino al 2009, potrebbero venire meno, capite quindi la scientificità dell’operazione? Nel frattempo la nuova Triade calcistica Inter - Milan - Roma, che assommerà vantaggi sia per classifica, sia per bacino di utenza, farà la parte del leone nell’assegnazione dei ricavi dalla cessione collettiva, in barba sia alle piccole che a parole dicono di volere tutelare, sia alla millantata esigenza di "restituire equilibrio nuovo al calcio italiano" (così melandra). Questo spiega con maggiore chiarezza le vere ragioni del cosiddetto scandalo "calciopoli", perchè si nota chiaramente che si tratta di una resa di conti e di una epurazione di chi è scomodo, non certo di chi vuole pulizia nel calcio. C’è una ragione per cui sono stati individuati gli obiettivi che vediamo sotto pressione, grazie alla gigantesca impostura mediatica scatenata da maggio ad oggi. In effetti gli obiettivi da eliminare sono stati selezionati scientificamente, fateci caso. La Juventus costituiva una minaccia per il nuovo assetto, in quanto squadra più forte, con una dirigenza che aveva certo metodi spregiudicati ed ai limiti della liceità sportiva, ma appunto potente perchè sapeva tenere testa e mettere anche sotto scacco le concorrenti e sventare (almeno fino a maggio scorso) imboscate ed insidie che venivano ad essa tese; ma era una minaccia anche per la nuova ripartizione dei diritti televisivi: una Juve vincente ed in A avrebbe fatto sempre la parte del leone, per bacino e per classifica, viceversa una Juve relegata in B e in risalita fra qualche anno, dovrà accontentarsi di briciole fino a quando ritornerà (E CI RITORNERA’, che si mettano il cuore in pace tutti!) protagonista principale. Quindi Juve eliminata per non creare ombre a Inter e Roma, Milan salvo invece perchè i soldi Mediaset fanno comodo al calcio. Fiorentina eliminata dal giro per fare posto alla Roma in CL, senza turni preliminari, ed eliminata perchè Della Valle ritenuto troppo scomodo per la questione della ripartizione dei diritti televisivi; Lazio eliminata dal giro per dare spazio unico alla Roma, nel calcio capitolino. Certo, c’è già una campagna mediatica "di ritorno" per salvare queste ultime due, a conferma che il vero obiettivo era ed è la Juventus, non la pulizia nel calcio. E così il centrosinistra ha pianificato le sorti del calcio italiano per i prossimi anni, e così si spiegano i 30 punti di penalizzazione per i bianconeri, ossia fare in modo che gli anni di esilio siano almeno tre, il primo per salvarsi dalla CL, il secondo eventualmente per conquistare la promozione ed il terzo per ritrovare il passo della massima serie, e dunque non essere ancora competitivi. Il Milan invece viene tenuto a bada per ragioni politiche, avere una opposizione morbida in certi momenti può essere utile, dunque meglio allearcisi che non attaccare forte. Purtroppo la Juventus sconta il fatto di essere come tifoseria numericamente la più forte, ma politicamente la meno condizionante, visto che non è mai stata tifoseria politicamente schierata o schierabile da una parte o dall’altra, finora non è riuscita ad essere "lobby" potente di pressione mediatica o economica, e dunque può essere presa a sberle dal potere politico ed economico, specie in questo momento, visto che il gruppo FIAT e dunque la proprietà, sembra più attenta ad altre cose, che so, al completo risanamento del gruppo, al potenziamento del marchio Ferrari, o al limite a qualche legge ad hoc, nel settore automobilistico, legge che se dovesse arrivare nel giro di qualche mese, spiegherebbe più di ogni altra cosa gli inspiegabili silenzi e l’inspiegabile rassegnazione difensiva manifestata da Zaccone.+ + + Ma il potere politico non sta cercando di mettere le mani nel calcio solo sul piano nazionale, anche a livelli vari locali abbiamo notizie di sindaci, parlamentari, consiglieri regionali e quant’altro, che si stanno mettendo in prima fila a tutela delle squadre appartenenti al proprio bacino elettorale. Abbiamo avuto notizia di o.d.g. al Comune di Bologna a sostegno della locale squadra di calcio, e che il sindaco Cofferati (uomo di sinistra con idee alla Tilgher sugli extracomunitari) intende battersi con iniziative varie
per riportare il Bologna in A, a Firenze il sindaco Dominici è di fatto diventato il capofila delle battaglie a difesa della Fiorentina, l’unico che sta alla finestra è Chiamparino, forse sperando che nella nuova spartizione di potere il suo Torino avrà qualcosa in più delle briciole. Ma l’esemplificazione peggiore (o vista da altri punti di vista "migliore") dell’interferenza della politica nel calcio a fini strumentali elettorali, è data dal sindaco di Roma, il presunto juventino Walter Veltroni. Il nostro Veltroni, uomo di grandi coerenze nel calcio ma non solo, sta facendo pressioni a John Elkann per fare in modo che gli assi bianconeri Buffon e Trezeguet arrivino alla Roma, come avrete avuto modo di leggere in questi giorni. La cosa è decisamente singolare, perchè proprio da Roma sono da sempre venuti i peggiori e più insulsi attacchi alla Juventus, mentre ora due giocatori che "vincevano solo con gli schemi di Moggi" (parole di un famigerato quotidiano sportivo locale), ora invece sono appetibili per rafforzare la squadra giallorossa. Ma lo è ancora di più perchè Veltroni, in questa richiesta ad Elkann, è tornato nuovamente a ricordarsi di essere un tifoso juventino, anche se per ragioni elettorali locali se ne è dimenticato quasi subito appena eletto sindaco di Roma. E ciò dopo avere detto nell’immediatezza dello scoppio di "calciopoli", di non sentirsi più un tifoso juventino, parole cadute a puntino mentre a Roma si svolgeva la campagna elettorale per le comunali. Come dire, Veltroni è juventino a seconda delle esigenze e degli interessi personali di natura politica. Io immagino già il tono della chiacchierata (non smentita sul fatto che sia avvenuta realmente) tra Veltroni e John Elkann, che sarà stata di questo genere, più o meno: "Caro John, come sai io sono tifoso della Juve, un pò deluso da quanto compiuto dalla banda Moggi e Giraudo, ma adesso ho l’occasione per riscattare la mia juventinità: siccome sono sindaco di Roma e tra i miei elettori ci sono parecchi romanisti, perchè non ti adoperi a far vestire il giallorosso a Buffon e Trezeguet? Tanto state smantellando tutto, quei campioni in B sarebbero sprecati, mentre a Roma consentirebbero di formare uno squadrone. Così tu fai a me il favore di farmi fare bella figura con i romanisti che grazie al mio intervento potranno vincere lo scudetto, potranno essere grati anche alla mia favorita, ministra Melandra, ed io ritornerò ad essere juventino sfegatato". Conoscendo il personaggio, e vi posso assicurare che io ho avuto modo di conoscerlo un pò più da vicino, almeno come ambiente (tra i tanti miei errori, sono stato anche iscritto e dirigente DS dal 1996 al 2000, anno in cui ne sono uscito), non crediate che il contenuto della telefonata sia tanto diverso da quello da me rappresentato. Del resto, per chi se ne fosse dimenticato, il nostro eroe non è nuovo a sortite del genere. Nel 2001, durante la campagna elettorale per le comunali di Roma, scoppiò lo scandalo "passaportopoli", scandalo che se fosse finito in mani ad una giustizia sportiva seria, avrebbe prodotto danni gravissimi verso Lazio, Roma, Inter e Milan, soprattutto avrebbe prodotto la revoca degli scudetti romani, avendo le due squadre impiegato calciatori extracomunitari in eccesso rispetto ai regolamenti. Bene: Veltroni (all’epoca indulgentista, quanto giustizialista oggi) ebbe la sortita di chiedere che su quella vicenda si chiudessero entrambi gli occhi per non penalizzare la tifoseria della Capitale, che non poteva e doveva vedersi revocati gli scudetti vinti o quasi vinti (il campionato 2000 - 01 era ancora in corso), ma per "riparare il danno che ne subiva la Juventus", entrambe le volte seconda in classifica, far sì che venisse indennizzata agevolandone la conquista dello scudetto per il campionato successivo! Vi giuro, è la sacrosanta verità, spero anzi che ci sia chi se ne ricorda di questa insulsa proposta lanciata dal non ancora sindaco di Roma. Quindi, cosa pretendere da uno che ragiona in questo modo? Da uno che, per capirci meglio, in pieno congresso del suo partito, ricordando la sua militanza prima nel PCI, poi nel PDS e quindi nei DS, ebbe a dire che lui si era iscritto al PCI, per la principale ragione ... che non era comunista? Come se io dicessi, in sostanza, che tifo juventus perchè non sono juventino. Si comprende quindi come sia dannosa l’ingerenza della politica nello sport e soprattutto nel calcio, principale sport nazionale, che coinvolge praticamente la quasi totalità della collettività. Perchè noi tifosi siamo visti come elettori, come voto da conquistare, e dunque per tenerci buoni i nostri politici, anzichè cercare di educarci a rispetto di regole, a rendere onore a chi vince e così via, cavalcano la tigre della nostra passione e su di essa cercano di costruire le loro fortune. Io mi rendo conto che per uno come Veltroni, ma non solo lui, sarebbe impopolare e anche controproducente dire a chiare lettere che la sua (se sua si può ancora dire) Juventus vinceva e vince in quanto più forte, come dimostra il fatto che quei campioni che vestivano il bianconero sono i pezzi pregiati del mercato estivo di quest’anno; che la Roma quando ha saputo lavorare bene ha ottenuto i suoi risultati, ma quando ha perso è stato non per il gol di Turone o per le rimesse laterali invertite, bensì perchè mentre in bianconero c’era Zidane o Davids, loro avevano Bartelt o Fabio Junior; che Moggi è sì spregiudicato, ma lo era anche a Roma, a Napoli e al Torino, mentre a Roma c’erano D.G. che erano ugualmente spregiudicati ma alla fine portavano bidoni. Ma ragionare in questo modo rischia di fare perdere voti e popolarità, dunque meglio adagiarsi all’opinione pubblica che dice "Juve ladra", ma anche "vogliamo Buffon e Trezeguet", ossia due tra i campioni più rappresentativi di quella squadra che si assume essere ladra.
E come si ragiona in tal modo in piccolo, così si ragiona in grande. Pensateci bene, i fatti di oggi non sono tanto diversi di quelli accaduti nel 1998, ed anche allora chi lanciò le prime pietre fu un cosiddetto galantuomo dal nome Moratti Massimo, solo che lui scosse l’albero, ma i frutti andarono altrove. Anche allora un quotidiano (Il Messaggero), un gruppo editoriale (L’Espresso), una denuncia sul nulla e per nulla (Zeman), un magistrato che apre subito un fascicolo su parole al vento (Zeman disse solo che aveva sospetti sull’aumento della massa muscolare di Vialli e Del Piero, ma non disse che alla Juve si praticava doping), una legge sulla cessione dei diritti televisivi fatta ad hoc per favorire certe società, e di conseguenza tre anni di vacche magre per i bianconeri. Oggi abbiamo un quotidiano (Gazzetta del milan), un gruppo editoriale (Mediaset), una denuncia che parte da un galantuomo come Dal Cin, magistrati che indagano ma non su doping bensì su illecito sportivo, e guardacaso arriva l’ennesima modifica alla legge per la cessione dei diritti televisivi. Solo che stavolta si sono affinati, il processo doping non mise fuori causa la Juve, quindi occorre mandarla in B, in modo che per almeno un triennio sia fuori dai giochi. E ora, come allora, governo di centrosinistra e "ministra Melandra". Insomma stiamo rivedendo lo stesso film. Con la differenza che, stavolta, per evitare che la Juventus rompa prima del previsto i futuri assetti già decisi, occorre che la squadra sia ben neutralizzata, dunque meglio se in B per almeno due anni, unico modo per non nuocere con estrema certezza. E purtroppo la Juventus non ha politici di grido che ne abbiano a cuore le sorti, o meglio ne ha tanti, ma nessuno di essi realmente in grado di incidere sugli sviluppi della vicenda, di tentare di stravolgere gli equilibri raggiunti. O meglio uno ci sarebbe, un segretario nazionale di un certo partito ...Ma forse chiedo troppo: come può difendere la Juventus uno che accetta di fare il dirigente nazionale per conto terzi?

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