sabato, giugno 13, 2009

PECHE' CALCIOPOLI? <( 3 )

Telecom e conflitti d'interessi ---- Negli anni ' 70 il Corriere della Sera era nelle mani della P2. ------- .Abbiamo visto chi si è occupato di trascrivere e consegnare alla Procura di Napoli una parte delle intercettazioni, ma ci fu un altro filone d’origine delle trascrizioni, filone che nasce in un contesto estraneo alle vicende del Sisde e dell’Antimafia: si tratta del caso sulle intercettazioni illegali operate dai vertici della sicurezza di Telecom. Una vicenda piuttosto complessa e dai risvolti inquietanti, risvolti che farebbero tremare i polsi a qualsiasi moderna democrazia degna di essere definita tale. Ma come al solito in Italia questa vicenda è stata proposta dai mass-media con scarso rilievo rispetto alla gravità dei contenuti, con scarsa attenzione ai particolari e ai protagonisti. E’ un caso che coinvolge i dirigenti di quello che è uno dei gruppi finanziari più potenti nel nostro paese, il gruppo Pirelli-Telecom. Una struttura finanziaria estremamente estesa ed articolata, una struttura che oltre ad avere un controllo praticamente totale sulla rete telefonica italiana, estende il suo potere ben oltre: su editori, canali d’informazione sia multimediali che televisivi, si articola all’interno delle alte sfere del mondo finanziario, occupa grandi fette di mercati anche al di fuori del contesto delle telecomunicazioni. Inoltre è il principale sponsor del campionato di calcio italiano, gestisce la trasmissione di gare di campionato (mediante internet con Rosso Alice, mediante digitale terrestre con Carta+ e La7). Telecom-Pirelli partecipa attivamente anche al finanziamento della società di calcio milanese F.C.Internazionale (la società che ha tratto i maggiori vantaggi dall’inchiesta su “calciopoli”), società della quale Marco Tronchetti-Provera, “patron” Telecom-Pirelli, è membro del consiglio di amministrazione e finanziatore

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