martedì, aprile 22, 2014

16 NOVEMBRE 2011 - ANDREA AGNELLI: "OGNUNO FACCIA IL PROPRIO MESTIERE: IO SONO PRESIDENTE DELLA JUVENTUS E DEVO TUTELARLA. ABBIAMO SEMPRE RISPETTATO LE REGOLE E CONTINUEREMO A FARLO. CHIEDO A PETRUCCI (presidente del Coni - Not.Mi.)DI APRIRE UN TAVOLO POLITICO".......MA IL SICARIO MASSONE DEVE AVER AVUTO ORDINE DALL'ALTO, E INTIMIDITO, UBIDIENTE HA FATTO LO GNORRI!!!

CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE ANDREA AGNELLI
16 NOVEMBRE 2011 - MEDIA CENTER VINOVO

"Buonasera a tutti quanti. Allora, diciamo che sono state giornate intense e questa mattina il presidente del Coni Petrucci ha tenuto una conferenza stampa che io ho ascoltato molto attentamente. E' chiaro che nel discorso che tutti quanti voi avete ascoltato, il presidente non abbia mai citato la Juventus, ma in alcuni suoi passaggi è stato chiaro a tutti il riferimento che ha fatto alla società Juventus e, a mio modo di vedere le cose, specialmente quando ha parlato di doping legale. Credo che, giustamente, abbia anche fatto un commento e alcune riflessioni su quello che è il drammatico momento che sta vivendo il Paese, probabilmente una delle crisi più importanti della storia recente di questo Paese.

Oggi si è insediato il nuovo Governo, con alla guida il professor Mario Monti ed i suoi ministri. Credo che anche da parte mia personale e della società Juventus vada un grande in bocca al lupo, perchè il lavoro che avranno da svolgere sarà sicuramente importante.

All'interno di questo lavoro molto importante, a me viene da fare una riflessione, che è sicuramente molto importante in un momento delicato come questo. E' molto semplice, ma anche molto efficace e credo che la cosa più opportuna sia che ognuno il faccia il proprio mestiere: i dirigenti facciano i dirigenti, i muratori facciano i muratori, gli impiegati facciano gli impiegati. Io faccio il presidente della Juventus con grandissimo orgoglio. E quindi come presidente della Juventus devo tutelare i suoi interessi.

Oggi, però, il presidente Petrucci ha fatto anche un appello molto importante: ha richiamato ed ha cercato di coinvolgere tutti quanti su quello che deve essere il ritrovamento di un'armonia e serenità all'interno del mondo dello sport, all'interno del mondo sportivo, ed in particolar modo - che ha citato più volte - quello del calcio ad alto livello. Io credo che sia giusto e doveroso che ogniqualvolta un'istituzione lanci un appello sia giusto coglierlo. Il presidente, nei suoi vari passaggi, ha ricordato tante volte quello che è un suo punto fondamentale,  e questo è il rispetto delle regole.

La Juventus, per quanto mi riguarda, ha sempre, e ribadisco sempre rispettato tutte le regole ed ha intenzione di continuare a farlo. Certo è che una serie di avvenimenti che sono avvenuti dal maggio 2010 ad oggi sono stati diversi ed è difficile fare di tutta l'erba un fascio. A me piace in questa fase fare un piccolo excursus di quello che è successo e ricordare i vari fatti. Il tutto nasce nel maggio del 2010 a fronte di un esposto che la Juventus ha presentato alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e col quale chiedevamo di verificare se i presupposti che hanno portato all'assegnazione del titolo di campione d'Italia 2005/2006  - quindi quello che io ho ricordato in altri momenti, l'assenza di comportamenti poco limpidi -, fossero ancora validi alla luce di quanto emerso successivamente. Questo è stato il momento in cui noi facciamo questa richiesta.

Questa nostra richiesta che nello specifico è: 'La società esponente ha dunque ragione di ritenere che risponda a giustizia ed equità la revisione di codesta e spettabile Federazione della citata decisione del 26 luglio del 2006, alla luce del materiale probatorio recentemente emerso e già acquisito al tempo dell'indagine'. Il nostro esposto presentato nel maggio 2010 diventa lettera morta per 14 mesi. E qui c'è una mia prima riflessione che è doverosa da fare con gli ordinamenti di giustizia sportiva: un maxi processo, se così vogliamo chiamarlo, come quello che è avvenuto nel 2006, ha avuto corso in meno di quattro mesi ed ha portato a pesantissime condanne, mentre invece si debbano aspettare 14 mesi per ottenere una risposta ad un semplice esposto di otto pagine.

Qui già c'è una prima differenza notevole. A me piace ricordare inoltre che il 26 ottobre del 2010, riceviamo da parte della Federazione  - quindi siamo a cinque mesi dopo la presentazione del nostro esposto - una lettera in cui ci comunica che ha valutato di assumere ogni determinazione in ordine alla richiesta avanzata all'esito dell'attività già in corso.

Quindi, noi, quantomeno a ottobre, sappiamo che l''attività d'indagine è già in corso da parte della procura federale. Quindi, questa è la lettera che noi riceviamo dalla Federazione e noi  - come ho sempre ricordato - siamo sempre stati estremamente fiduciosi del buon funzionamento e del buon esito da parte degli organi di giustizia sportiva.

Passano però da questa lettera che noi riceviamo ad ottobre.... abbiamo avuto chiaramente diversi rapporti informali, quindi rimaniamo fiduciosi, ma è solo il 1° luglio del 2011, quindi otto mesi dopo, che arriva la relazione del procuratore Palazzi.

E, coincidenza, arriva a qualche giorno da quando trascorrono i termini di prescrizione degli atti contestati.

Mi piace ricordare cosa diceva la relazione di Palazzi.
E vi leggo nuovamente alcuni passaggi: "...una notevole rilevanza disciplinare per gli elementi obiettivamente emergenti dalla documentazione acquisita al presente procedimento, risulta essere, inoltre, l'unica società nei cui confronti possano, in ipotesi, derivare concrete conseguenze sul piano sportivo, anche se in via indiretta rispetto agli esiti del procedimento disciplinare, come già anticipato nella premessa del presente provvedimento e come si specificherà anche in seguito...per via di una fitta rete di rapporti, stabili e protratti nel tempo al fine di condizionare il settore arbitrale. Intervengono spesso in prossimità delle gare che dovrà disputare l'Inter e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra.

In relazione a tali gare l'Inter si pone quale interlocutore privilegiato per il consenso preventivo della definizione di un arbitro, eccetera..'. Arrivando alla conclusione, dove il procuratore Palazzi ritiene che 'le condotte in parola sono tali da integrare la violazione oltrechè i principi di cui l'articoli 1, comma 1, del codice di giustizia sportiva, anche dell'oggetto protratto di cui all'articolo 6, comma 1 del codice di giustizia sportiva, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità  e indipendenza che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale in violazione del previgente articolo 6, comma 1, 2 eccetera..'.

Questo era quanto emerge dalla relazione del procuratore Palazzi, che come vi dicevo prima avviene pochi giorni dopo l'avvenuto trascorrere dei termini di prescrizione per gli atti probatori.

A questo punto è chiaro che la vicenda non può che diventare politica, tant'è che viene chiesto al Consiglio Federale di esprimersi in merito alla relazione del dottor Palazzi. A me piace ricordare che fino a quel giorno, fino al 18 luglio, noi abbiamo avuto, come è giusto che sia e come è giusto che debba essere come ha ricordato oggi il presidente Petrucci, totale fiducia su quello che era l'ordinamento sportivo. E abbiamo rispettato assolutamente tutte le regole. Quando il Consiglio decide di non decidere, noi dobbiamo valutare qual è il modo migliore per tutelare gli interessi della Juventus. E solo quando il Consiglio, che ha tutti i poteri per rivedere una decisione del Consiglio stesso - il Commissario straordinario in sè racchiude in sè tutti i poteri del Consiglio Federale, quindi il Consiglio Federale ha la possibilità di rivedere una decisione del Consiglio Federale stesso... - e solo in quel momento, quando il Consiglio si dichiara incompetente, che noi decidiamo di utilizzare tutti gli strumenti legali a nostra disposizione per tutelare la Juventus in ogni sede.

A me piace anche ricordare, con la massima serenità, e la massima tranquillità, che gli strumenti legali, previsti dall'ordinamento giuridico italiano, sono gli stessi a cui fanno fede i principi dell'ordinamento giuridico sportivo italiano. L'ordinamento giuridico sportivo italiano è un ordinamento all'interno di un ordinamento superiore della giustizia italiana.

Quindi è con grande serenità che valuto e accolgo il richiamo al rispetto delle regole da parte del presidente Petrucci. Rispetto delle regole che però deve valere sempre e per tutti. Siamo quindi passati ad un altro grado della giustizia sportiva, il ricorso al Tnas. Tnas che si è dichiarato anch'esso incompetente ieri. Ma non è tanto sulla competenza o sull'incompetenza...,ma come voi sapete, il rito presso il Tnas prevede anche la facoltà di conciliazione tra le parti. E giustamente il presidente Petrucci ha parlato di doping legale.

A me fa piacere ricordare di nuovo però, con la massima serenità, però, che a quell'incontro di conciliazione io ero l'unico presidente presente; la Federazione e l'Inter hanno mandato i loro legali. Quindi i legali avevano un mandato ed io ero quindi l'unico presidente in grado di conciliare eventualmente le varie posizione.

La Juventus quindi era presente nella persona del suo presidente, me stesso, in questa sede; le altre istituzioni hanno deciso che non era il caso di essere presenti ed hanno loro mandato i legali. Detto tutto ciò mi sembrava doveroso, perchè è vero ed è corretto concordare sul fatto che il clima si sia effettivamente riscaldato dal punto di vista legale, però è giusto anche ragionare perchè da parte nostra...non è che si sia surriscaldato, però abbiamo deciso di intraprendere una serie di passi alla luce di quelle che sono state le risposte da parte dell'ordinamento sportivo. Il presidente Petrucci oggi ha fatto un appello e ha chiesto giustamente a tutti noi di fare un passo indietro.

Ecco, io chiedo invece al presidente Petrucci ed al neo presidente dello Sport e Turismo, il dottor Piero Gnudi, a cui faccio chiaramente un grosso in bocca al lupo, di fare un passo avanti tutti assieme e di aprire veramente e finalmente un tavolo politico dove confluiscono due grandi elementi: da una parte tutti i fatti che hanno concorso  a generare il fenomeno del 2006 e dove questi si possano serenamente valutare e trarre le giuste conclusioni, alla luce di tutti i fatti emersi dal 2006 al 2011.

Dall'altro, concentrare i  nostri sforzi - lo dico come istituzione, lo dico come società, lo dico come persona che ha ricevuto una grandissima educazione sportiva, che è presidente di una società di calcio, che è un consigliere federale della Federazione Italiana Golf - quindi dove possano confluire tutti i nostri sforzi per creare un futuro allo sport italiano migliore ed in particolar modo -. come ha giustamente citato il presidente Petrucci oggi  - il futuro del calcio ad alto livello, che mi piace ricordare, è una delle prime dieci industrie italiane ed una dei maggiori contribuenti dello Stato Italiano.

Quando dico questo, dico in particolare, leggi sugli impianti sportivi che sono ferme, legge 91/81, che è obsoleta, la legge Melandri, che alla ricerca di un principio di equità ha invece generato un principio veramente difficoltoso da gestire; la riforma del codice di giustizia sportiva.  Questi sono alcuni esempi dove il mondo dello sport deve confluire su un unico tavolo e cercare di portare avanti un discorso di crescita.

Questo tavolo ha la possibilità di portare avanti questi discorsi se ci sono le volontà politiche da parte di tutti, per riportare quello che era l'auspicio madre, a cui faceva riferimento il presidente Petrucci e quella sensazione di armonia e serenità che deve esistere all'interno del mondo dello sport. Io per primo ho sempre detto  - e qui vado incontro al presidente Petrucci una volta di più - credo che il calcio, come gli altri sport, sia un gioco ed ho sempre ricordato che a me piace il calcio dappertutto, soprattutto quando ci sono i bambini che lo giocano al parco.

Però è anche giusto essere consapevoli che ad alto livello, il mondo del calcio, è un business da centinaia di milioni di euro ed ha bisogno di leggi adeguate che lo regolino. Grazie, io avrei terminato. Queste sono le riflessioni che volevo fare con voi oggi".

*Spazio alle domande dei giornalisti:

Volevo capire meglio questo raccogliere l'appello di Petrucci alla pacificazione nel concreto in cosa si estrinseca? La sentenza di Napoli ha detto che la Juve non aveva alcuna responsabilità oggettiva per l'operato della dirigenza precedente. A questo punto, visto che non essendoci responsabilità, c'è stato un danno, voi pensate ad un'azione di responsabilità nei confronti di Luciano Moggi?
"Rispondo alla prima domanda. Chiaramente il tavolo che noi chiediamo deve essere a questo punto il capo dello sport italiano a convocarlo. Noi reputiamo che sia giusto ed equo portare da una parte - per rassenerare gli animi di tutti quanti - tutti gli elementi che sono emersi dal 2006 ad oggi, in relazione alle note vicende giudiziarie. Dall'altra parte concentrare tutti i nostri sforzi per sviluppare lo sport. Credo che l'agenda da questo punto di vista la detti il presidente Petrucci e che non gli venga dettata, in quanto capo dello sport italiano. Dall'altra parte, sulla seconda domanda, io stesso qualche mese fa, in un'intervista che rilasciai dissi con serenità, è chiaro che quando ci sono vicende giudiziarie di questo tipo è giusto e corretto attendere il terzo grado di giudizio, quello definitivo. All'epoca fui molto criticato per questa mia presa di posizione che trovo corretta: finchè la giustizia non compie il suo termine è difficile poter valutare alcuni elementi. Discorso diverso è nei confronti della Federazione, perchè abbiamo esaurito all'interno della giustizia sportiva i gradi di giudizio, e quindi la richiesta danni. Non abbiamo più luoghi dove accomodarci nella giustizia sportiva".

Se verrà presentato questo tavolo della pace, tu ti presenterai come un furbastro o come un proprietario arrogante? Poi se in concreto ci sarà un passo indietro o se continuerete a portare avanti la richiesta di danni per 440 milioni. O quello che ha detto Petrucci vi farà spostare obiettivo?
"In merito alla prima domanda, io mi presenterò come Andrea Agnelli, presidente della Juventus. Chi mi conosce meglio, conosce il mio carattere, conosce come mi pongo dinanzi ai problemi e come tale mi porrò. In secondo luogo, ripeto, ci sono dei problemi aperti: da una parte abbiamo gli elementi che riguardano il passato e dall'altra gli elementi che riguardano il futuro. Non spetta a me decidere, non spetta a me dettare. Questo è un buon modo, a mio giudizio, che ha il capo dello sport italiano per portare il clima di serenità e armonia che auspicava. L'agenda è in mano sua".

Se il presidente del Coni Petrucci accetterà la sua proposta di aprire un tavolo, a quel punto, da parte vostra, ci sarà il passo indietro?
"Ma noi siamo pronti a.... Io lo ripeto, secondo me, un buon modo per ritrovare armonia e serenità è questo. Molta acredine è stata creata dagli eventi del passato, molta necessità di particolare importanza è quello che è lo sviluppo futuro. Un buon modo è questo tavolo. Ripeto, se questa è una buona soluzione, il capo dello sport ha in mano tutti gli strumenti per valutare quale può essere il modo migliore per portare avanti un discorso di questo tipo".

Lei ci crede veramente? Qui in Italia le commissioni che dovevano sviscerare qualche fatto del passato, dalle commissioni stragi, dalle commissioni antimafia, non hanno mai risolto nulla. E' un po' una tradizione nazionale. Questa proposta, più o meno, l'aveva già fatta Della Valle, qualche tempo fa, ed era stato respinto.
"Sono d'accordo con lei. Della Valle giustamente....io il 10 agosto, durante la conferenza stampa, accettai questo invito. Della Valle chiese un tavolo generico, quindi non si sa chi avrebbe dovuto fare che cosa. Nel caso specifico, oggi, il presidente dello sport italiano ha fatto un appello che io credo sia giusto condividere. L'appello che ha fatto è stato quello di trovare all'interno del sistema dello sport italiano.... quindi quando parlo di legge 91/81 parlo di diversi sport che sono influenzati da questa legge. Quando faceva riferimento al doping legale faceva riferimento ad una vicenda specifica, che è questa. Io credo che visto l'appello che ha fatto il presidente Petrucci, visto che il presidente Petrucci è il capo dello sport italiano, è lui che ha fatto questo appello, e parte di questo appello era chiaramente riferito a noi, da parte mia credo ci sia la massima disponibilità a cogliere nel caso in cui sia lui a voler portare avanti un discorso di questo tipo, che abbia due obiettivi: da una parte chiudere.... e sarà quello il luogo in cui bisognerà entrare nel merito e valutare tutti gli elementi che sono sorti dal 2006 ad oggi; dall'altra lavorare tutti assieme per cercare quello che è il reale ed il vero sviluppo dello sport italiano. Questo è Petrucci che lo può fare; è Petrucci che alla luce dell'appello che ha fatto, se lo vuole fare trova sicuramente in me, Andrea Agnelli, presidente della Juventus... io sono disponibile a salire su un aereo questa sera stessa, se lui convocasse questo tavolo".

E' rimasto un po' sorpreso del tono utilizzato da Petrucci? Poi volevo chiederle se rivedendo ad ampio respiro quello che è successo, c'è qualcosa che non rifarebbe o rifarebbe in maniera diversa?
"No, non sono sorpreso. Credo che l'appello di Petrucci oggi sia un appello di estremo buonsenso, che arriva da una persona che dirige il massimo istituto dello sport italiano. Quindi un appello, come quello di Petrucci, che predica armonia e serenità lo sviluppo del mondo dello sport, non può  sorprendere nessuno. Se io tornassi indietro e valutassi le varie azioni che ho potuto portare avanti dal maggio del 2010 ad oggi, noi abbiamo rispetto, ripeto abbiamo rispettato, tutti i passaggi della giustizia sportiva, abbiamo avuto massima fiducia di tutti gli organi della giustizia sportiva, e di tutti gli organi politici dello sport. Facciamo un esposto nel maggio del 2010 e riceviamo risposta il 1° luglio del 2011, 14 mesi dopo. Il Consiglio federale ha la possibilità di entrare nel merito politicamente su questa vicenda, non doveva far altro che ratificare una decisione in sé stessa: ripeto, il Commissario Straordinario  racchiude in sé i poteri del Consiglio Federale, credo non ci sia gesto più nobile nella vita che saper riconoscere un proprio errore".

La sua posizione sul comitato dei saggi. Potrebbero essere coinvolti anche loro in questo tavolo?
"Da questo punto di vista, se dobbiamo andare a rivedere - e secondo me ce n'è bisogno perchè è un ordinamento abbastanza datato - credo che i saggi, come sempre, possano portare un contributo, e parlo della riforma del codice di giustizia sportivo. Credo che chiunque possa portare un contributo, ma ripeto, queste sono valutazione che deve e può fare, se lo vorrà, il presidente del Coni Petrucci. Se lo vorrà fare, troverà in me una persona disponibile, ripeto, a partire per Roma subito dopo questa conferenza stampa".

Facciamo finta che l'appello di Petrucci ed il suo non vengano accolti dall'Inter. Cosa succede?
"Io non faccio mai finta. io valuto i fatti e poi decido di conseguenza".

In questo tavolo ti basterebbe solo discutere e rivedere lo sport a livello organizzativo per il futuro?
"Noi abbiamo cercato di rispettare tutti gli organi di giustizia sportiva. E' chiaro che un tavolo di questo tipo sarebbe un organo di tipo politico. Se noi vogliamo portare serenità all'interno del sistema...quello che si è generato lo ha generato il sistema sportivo. Quell'elemento va....però va trovata una stanza, un luogo dove si possa entrare nel merito. Dall'altra credo sia giusto da parte di tutti noi, da parte di tutte le società e delle varie Federazioni, trovare i meccanismi di sviluppo. I due elementi assieme, specialmente in un momento di difficoltà come ricordava Petrucci....l'armonia è necessaria e questo è quello che io chiedo a Petrucci".

Dicevi prima che non c'è gesto più nobile che riconoscere un proprio errore. Pensi che un buon punto di partenza per ricreare uno spirito di armonia, sia quello di riconoscere le colpe della Juventus in questa vicenda? Parlo delle colpe che hanno originato Calciopoli...
"Noi non solo l'abbiamo riconosciuta...".

Vorrei che tu dicessi: "Abbiamo fatto degli errori"...
"Moggi e Giraudo sicuramente hanno due procedimenti aperti. L'ho già detto una volta e sono stato criticato per averlo detto, bisognerà aspettare tre gradi di giudizio. Quando arriveremo al terzo grado di giudizio, potremo esprimere un'opinione compiuta. La Juventus società si è rimessa giustamente, come giustamente ha fatto gli appelli Petrucci, a quelle che sono le decisioni della giustizia sportiva. Abbiamo avuto nel 2005/06, anno in cui - ricordo - non c'è stato niente, non c'era una telefonata...Noi veniamo penalizzati dopo aver vinto sul campo come ho sempre detto...quello è stato l'anno in cui veniamo penalizzati e andiamo in serie B. L'abbiamo accettato serenamente, siamo ripartiti serenamente, ed oggi, ritorno a dire, quello che è un grandissimo obiettivo per noi, è tornare a vincere sul campo. Io ho sempre detto, quella sarebbe la chiusura leale del cerchio, tornare a vincere sul campo. Noi abbiamo accettato serenamente il giudizio della giustizia sportiva".

Se dovesse essere convocato il tavolo, farebbe anche un passo indietro su Abete. E' stato chiesto il commissariamento della Figc.... Poi se dopo la decisione del Tnas ha pensato anche solo per un solo attimo di lasciare...
"io ripeto, l'agenda di un eventuale tavolo la dovrà dettare Petrucci. Sarà lui che avrà tutti gli strumenti per valutare quali saranno gli strumenti migliori da portare nel tavolo, quali saranno le soluzioni migliori per trovare il clima di armonia e serenità che lui ha auspicato. Ripeto, io condivido questo appello. Se ho pensato di mollare? No, non fa parte del mio Dna. Credo che non si molla mai".

Lo scudetto lo volete ancora?
"Io continuo a dirlo, uno sono le sensazioni. Noi dobbiamo fare una valutazione serena su cosa è accaduto dal 2006 al 2011. Sarà Petrucci a dettare l'agenda di cosa può essere un confronto politico. Questa è la nostra posizione".

Rispetto agli oltre 400 milioni di risarcimento, Petrucci potrebbe agire come una sorta di conciliatore? Come un mediatore? Potrebbe esserci anche una mediazione su questa cifra nel tavolo di Petrucci?
"Io ripeto, l'appello, il passo avanti, che noi chiediamo al presidente Petrucci è quello di convocare un tavolo. Se ci sarà, sarà lui a decidere l'agenda di questo tavolo. Grazie". (Fonte TuttoJuve.com. Si ringrazia la la Redazione per la gentile concassione.16-11-2011)


AND JUSTICE FOR ALL!

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